Perché si sigillano i denti?

La carie è una malattia cronica tra le più diffuse nel mondo (Harris et al., 2012; Do, 2012) ed è “una malattia infettiva a carattere cronico-degenerativo ad eziologia multifattoriale” (Ministero della Salute Italiano). Si sono sviluppate negli anni pratiche di prevenzione per far fronte a questa diffusione tra cui le sigillature dei solchi e fessure naturali presenti sulle superfici dei denti.

Cos’è la sigillatura dei denti?

La sigillatura consiste nella pulizia perfetta della superficie del dente e nella chiusura meccanico-chimica attraverso l’uso di materiali principalmente a base resinosa. Al termine si esegue un controllo dell’occlusione per evitare interferenze provocate da un eccesso di materiale.

L’importanza di proteggere le superfici dei denti permanenti e in alcuni casi i denti decidui, deriva dal particolare rischio di sviluppo della carie per la forma articolata dei denti e la profondità dei solchi, ma non solo. L’eruzione dei primi molari in un’arcata ancora poco sviluppata impedisce una efficace detersione e pulizia. E’ da ricordare che il bambino non gestisce tutte le manovre di igiene orale domiciliare per la limitata manualità che si svilupperà negli anni (Azarpazhooh & Main, 2008). Il dente può essere aggredito dai batteri cariogenici sulle 5 superfici: occlusale, vestibolare, linguale, mesiale e distale. Le sigillature proteggono la parte occlusale ed a seconda della forma del dente a volte sono applicate anche su alcuni punti vestibolari. Le sigillature quindi non esonerano il ragazzo dal lavarsi i denti 3 volte al giorno e ad usare il filo interdentale. L’insieme delle sigillature, di una buona igiene orale domiciliare e di controlli periodici consentono di avere un miglior controllo della carie perché i batteri si sviluppano naturalmente nel cavo orale e un’alimentazione ricca di zuccheri raffinati contribuisce a creare un ambiente ideale per lo sviluppo della placca batterica. Se lasciata agire può iniziare la sua azione infiammatoria su denti e gengive.

Dalla letteratura scientifica emerge che l’effetto preventivo delle sigillature per i primi molari permanenti si attesta all’87,1% a tre anni dalla sua applicazione (Nilchian et al., 2011), al 76.3% a quattro anni e al 65.0% a nove anni (Beauchamp et al., 2008). I solchi dei molari permanenti hanno un elevato rischio di sviluppo della carie per quattro anni circa dopo l’eruzione è quindi di fondamentale importanza sigillarli appena la superficie lo permette, perché è indispensabile mantenere un isolamento adeguato e assenza di umidità. L’integrità delle sigillature va controllata periodicamente e se queste dovessero essere danneggiate o aver subito una perdita totale vanno reintegrate per proteggere il dente e mantenere l’efficacia.

La prima visita odontoiatrica è consigliata tra i 18 e i 24 mesi, indipendentemente dalla presenza o meno di problematiche dentali (Raccomandazioni cliniche in Odontostomatologia ministeriali 2017), per instaurare con il bambino e la famiglia una buona relazione, fargli vivere l’esperienza odontoiatrica in un clima sereno e privo di dolore, conquistando la fiducia e stimolando la curiosità e la confidenza. Se l’odontoiatra è anche specialista in ortodonzia potrà vigilare a 360° sullo stato di salute controllando stato della crescita ossea, della crescita dentale, della respirazione, della deglutizione, dello sviluppo armonioso del viso e intercettare eventuali asimmetrie o abitudini viziate e predisporre un piano di visite di controllo adeguato per ogni paziente.

La sigillatura è dunque un metodo di prevenzione primario applicabile a tutti gli individui e i benefici maggiori si ottengono negli individui e negli elementi dentali a rischio carie. (Azarpazhooh & Main, 2008).

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