Adenoidi e tonsille troppo grandi: cosa fare

Adenoidi e tonsille sono organi costituiti da tessuto linfatico.

Le adenoidi sono situate nella parte alta della faringe mentre le tonsille si trovano nella faringe dietro la lingua. Entrambi, sono due organi posti a presidio della nostra salute, fondamentali per difenderci dalle infezioni delle vie aeree. Quando le adenoidi e le tonsille diventano troppo grandi vengono definite IPERTROFICHE.

L’IPERTROFIA ADENOTONSILLARE è una situazione molto frequente nei bambini.

Esse, a causa del loro ingombro possono ostacolare la corretta respirazione, soprattutto durante il sonno, provocando una particolare situazione che viene definita dagli esperti DISTURBO RESPIRATORIO DEL SONNO. In questo caso i sintomi sono numerosi e probabilmente saremo di fronte alla seguente evoluzione:

–  all’inizio può esserci un semplice RUSSAMENTO;

– a questo può seguire uno SFORZO durante il respiro perchè risulta essere più difficoltoso per il bambino.

– infine, si possono verificare vere e proprie APNEE (interruzioni del regolare ritmo del respiro) DURANTE IL SONNO fino all’instaurarsi di una vera e propria sindrome, la cui sigla è OSAS che sta per Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno.

Il quadro di OSAS, in molti casi, si può associare a ritardo dell’accrescimento del bambino, difficoltà a scuola e nella vita di relazione, deficit cognitivi, problemi neuropsicologici, modificazioni del comportamento, problemi cardiovascolari, alterazione del peso fino all’obesità.

Per tutti questi motivi, l’ipertrofia di adenoidi e tonsille non deve essere sottovalutata. In tutte le situazioni descritte, non ha mai senso sperare un miglioramento. La logica attendista del “wait and see” in questi casi è controproducente perché il protrarsi del problema nel tempo continuerà a interferire con la crescita e la normale funzionalità della vita del bambino.

 

Quindi, cosa bisogna fare?

In queste situazioni è necessario rivolgersi ad un medico esperto di disturbi respiratori del sonno per inquadrare correttamente il caso in questione.

Il primo passo che il medico del sonno dovrà compiere, sarà quello di visitare approfonditamente il bambino, in modo da ottenere un primo inquadramento del caso e per familiarizzare con il piccolo paziente.

La dimensione e l’ingombro di tonsille ed adenoidi non hanno una diretta relazione con l’entità del disturbo respiratorio del sonno, per questo, prima di ogni decisione terapeutica, si rendono necessari una serie di esami qualitativi per inquadrare l’andamento di alcuni parametri durante il sonno consentano una diagnosi sicura.

 

Una radiografia del cranio ed una endoscopia nasale sono esami complementari per determinare l’ingombro delle tonsille e delle adenoidi, ma c’è un esame specifico che oltre all’ingombro, che non è in sé indice sufficiente per definire il disturbo respiratorio del sonno, è essenziale per effettuare una diagnosi definitiva. Questo esame si chiama Polisonnografia o monitoraggio cardio respiratorio. Esso consiste nell’applicazione di alcuni sensori al paziente che, durante il sonno, misureranno l’andamento di qualche parametro vitale nel corso della notte. La Polisonnografia o monitoraggio cardio respiratorio, è un esame dalla semplice esecuzione, non invasivo. L’esame può essere effettuato durante la notte, a casa propria, mentre il paziente dorme. Perché l’esame sia indicativo, è necessario che vengano registrati alcuni parametri tra cui l’indice di russamento, il numero di apnee ed ipopnee, i movimenti toracici ed addominali durante il sonno, la loro sincronicità o meno, la frequenza cardiaca,  la saturazione ematica dell’ossigeno ed altri ancora; questi dati devono essere esaminati da un medico esperto dei disturbi del sonno che stilerà un referto che confermerà in maniera definitiva la diagnosi di disturbo respiratorio del sonno o meno.

 

A seconda della gravità del problema, in genere nei casi in cui ci si trovi di fronte a più di 5 eventi di apnea per ora, nel bambino, troverà indicazione valutare l’ipotesi di adenotonsillectomia chirurgica. Secondo le più recenti indicazioni, in caso di OSAS pediatrico, il Gold Standard (la terapia di elezione) è l’ADENOTONSILLECTOMIA. Va rimarcato che non sempre questa terapia sarà risolutiva; le linee guida più aggiornate consigliano in questi casi di intervenire con l’ESPANSIONE RAPIDA DELLA SUTURA PALATINA da parte di un ORTODONTISTA esperto che dovrà valutare attentamente le modalità di questo intervento.

Nel team interdisciplinare che si occupa di curare questi quadri che nel passato erano spesso sottovalutati, sempre di più prende importanza il ruolo dell’ORTODONTISTA che grazie alla propria privilegiata finestra di osservazione ( si occupa di favorire la crescita armonica dei bambini) può aiutare a risolvere rapidamente e bene queste situazioni. Al giorno d’oggi, il parere di un ortodontista esperto di disturbi respiratori del sonno in età pediatrica, nel caso in cui la domanda sia “ADENOIDI E TONSILLE IPERTROFICHE: COSA FARE?” è sempre più spesso fondamentale per aiutare i genitori confusi nel prendere la giusta decisione per il proprio bambino.

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