Sbiancamento professionale dentale o fai da te?

A tutti piacerebbe sfoggiare un bel sorriso da copertina: il canone estetico che televisione e social media ci propongono, facendo esibire a personaggi più o meno famosi sorrisi smaglianti (quasi sempre ritoccati da programmi digitali) viene imposto.

Siamo bombardati dalla pubblicità televisiva che decanta l’ultimo dentifricio sbiancante, il collutorio che fa miracoli e le penne cosmetiche che sbiancano i denti. In questo contesto talvolta ambiguo è necessario essere consapevoli dei risultati che si possono ottenere realmente per non incorrere in cocenti delusioni. La sensazione di avere un sorriso spento, combinata con il desiderio di averne uno più bianco, più luminoso, più attraente potrebbero portarci a scelte affrettate. La ricerca di un sorriso più luminoso non è una novità dei tempi moderni, si pensi che i nostri nonni usavano le foglie di salvia strofinandole sulla superficie dei denti per dar loro un aspetto più bianco. Non c’è nessuna evidenza scientifica sul fatto che accadesse davvero, ma ci si accontentava. L’estetica è sempre stata soggettiva; in altri tempi, in Giappone, le Geishe si tingevano le labbra ed i denti di nero per evidenziare il contrasto con la loro pelle bianchissima.

Le informazioni nel ventunesimo secolo viaggiano alla velocità della luce e con loro le mode ed i desideri che queste suscitano. In ogni momento, in qualsiasi angolo del mondo ci si può informare attraverso internet sui più svariati argomenti; quanti di noi hanno cercato un rimedio fai da te per migliorare il colore del proprio sorriso? Qualcuno, molti? Sicuramente tantissimi! Quante di queste persone si sono imbattute nel miracoloso segreto del sorriso da prima pagina? Forse tutti; gli algoritmi che regolano il funzionamento di internet sono progettati per pilotare le nostre ricerche e per farci trovare quello che cerchiamo.

E’ importante sapere che quello che chiamiamo comunemente sbiancamento dentale è un vero e proprio trattamento medico le cui conseguenze non sono da sottovalutare.

Cosa differenzia un trattamento clinico ambulatoriale eseguito in studio da un professionista esperto da quello comprato su internet? 

Uno sbiancamento dentale professionale si differenzia da una promessa fattaci da internet in tutto; a partire dalla diagnosi, alla scelta dei prodotti utilizzati, al controllo e alla supervisione e al risultato, nulla accomuna queste procedure se non la promessa del risultato finale. Chi si rivolge ad uno specialista competente desidera avere una visione completa dei pro e dei contro che questo trattamento comporta. Prima di procedere si deve essere informati sulla condizione di salute generale del proprio cavo orale e si devono valutare con precisione i risultati che si possono ottenere. E’ fondamentale individuare eventuali carie, già curate o meno, perché se i prodotti che verranno impiegati dovessero entrare in contatto con tessuti diversi dallo smalto dentale, si potrebbero scatenare reazioni avverse che possono provocare dolore e ipersensibilità. In presenza di colletti scoperti e di recessioni gengivali, la cautela è d’obbligo.

Cosa bisogna fare prima di procedere con uno sbiancamento dei denti?

Prima di procedere è indispensabile fare una diagnosi differenziale; se il colore dei denti che non ci piace è provocato anche dalla presenza di pigmentazioni di tipo estrinseco queste devono essere rimosse prima. In questo caso, cioè quasi sempre, una seduta di igiene orale professionale diventa obbligatoria. Dopo aver rimosso le pigmentazioni estrinseche che sono provocate dal fumo, dal caffè, dal cibo, dal tempo e dall’incuria, diventa possibile concentrarsi sulla pigmentazione intrinseca del dente. Va sempre verificato se lo smalto dentale sia sufficientemente mineralizzato, se siano presenti corone, protesi o ricostruzioni; sono tutte situazioni in cui va valutato il modo e il tempo per intervenire adeguatamente. E’ essenziale predisporre un trattamento che riduca al minimo gli episodi di ipersensibilizzazione, di fastidio o di dolore temporaneo che queste cure possono comportare. Solo un professionista esperto e competente potrà prevederlo e procedere in maniera oculata.Prima di sottoporsi ad un trattamento di sbiancamento è necessario determinare il colore di partenza. Come esistono molti fototipi cutanei (i biondi, i castani, i mori), esistono molte tonalità di colore dentale tutte geneticamente determinate. Ognuno di questi casi deve ricevere un trattamento individualizzato, per questo i pazienti non possono essere trattati tutti allo stesso modo. E’ indispensabile ricordare che ciò che si sbianca sarà solo il tessuto dentale naturale; non si possono schiarire le corone, le protesi, le ricostruzioni e le otturazioni. Senza questa cautela, attenzione ai risultati con effetto dalmata.

Perché il metodo fai da te non funziona?

Perché lo sbiancamento professionale è stato studiato per essere impiegato specificamente a partire da buone condizioni di igiene orale: se la superficie dei denti è contaminata con placca batterica o da tartaro l’agente sbiancante agirà su questi e non sullo smalto riducendo l’effetto auspicato. Per questo prima di iniziare il trattamento sbiancante verrà sempre consigliata una seduta di igiene orale. I prodotti sbiancanti, hanno un potere ossidante che si altera facilmente, per questo vanno usati a concentrazioni adeguate, controllati e correttamente conservati. Inoltre, poichè è auspicabile che il risultato possa essere quanto più duraturo nel tempo, una semplice applicazione cosmetica non potrà mai dare risultati paragonabili a quelli di un intervento professionale.
A causa della diffusione, in alcuni casi dell’abuso e dello scorretto utilizzo di queste sostanze, l’Unione Europea ha emanato un Regolamento nel quale si definiscono cosmetici i prodotti con concentrazione maggiore allo 0,1% e  minore o uguale al 6% di perossido di idrogeno. In Italia il Ministero della Salute nel 2013 avrebbe definito non più vendibili al pubblico prodotti con concentrazioni maggiori di quelle europee destinandoli all’esclusivo uso professionale. Tutto questo per salvaguardare la salute del cittadino: i prodotti se usati incautamente e senza le conoscenze e le abilità professionali possono provocare danni irreversibili tra i quali ustioni, sensibilità, porosità dello smalto aumentando il rischio di formazione di carie. In Europa lo sbiancamento dentale è considerato una prestazione professionale odontoiatrica, se il prodotto utilizzato ha una concentrazione di perossido superiore allo 01%.

L’applicazione del prodotto infatti deve essere precisa e accurata

Non tutti i denti vanno sottoposti al trattamento. Deve essere protetta la gengiva, va eliminata qualsiasi contaminazione superficiale, deve essere vigilato il paziente per intervenire se si dovessero presentare sensibilizzazioni, devono sempre essere seguite le indicazioni post trattamento che solo una figura professionale può dare ed è consigliato fare delle sedute di mantenimento e controllo.

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